Ricercare una partnership per il mercato
dell’ecosostenibile significa accelerare le opportunità di riuscita del
progetto. Sinergia e complementarietà di enti e privati altamente specializzati
nei propri settori offrono ai clienti finali una maggiore gamma di servizi e
migliori competenze e professionalità.
Francesco e Giuseppe Emblema hanno messo a
punto, già dal 1987, un’azienda l’ “Emblema Opificio”, che ha posto in atto una
serie di processi di lavorazione, che nella piena coscienza della propria
tradizione manifatturiera e artistica, si muovono verso orizzonti
d’avanguardia, per immagine e per approccio creativo. Il lavoro dell’Emblema
Opificio a Terzigno, piccolo centro alle falde del Vesuvio, muove infatti da
una base materica costituita da lapilli, pozzolane, sabbie, schiume e minerali
di origine magmatica, provenienti appunto dai territori partenopei.
L’interazione di questi costituenti
durante il processo di lavorazione determina le caratteristiche di questa
“materia tecnologica” che dalla sua origine (in forma semiliquida) alla sua
trasformazione in oggetto d’arredo conserva inalterate tutte le proprie
peculiarità fisiche e dinamiche.
La materia lavica può venire lavorata “a
freddo” ed indotta ad assumere qualsiasi forma grazie ad una innata docilità
costitutiva.
Può inoltre, essere messa in reazione con
ossidi metallici che ne determinino il colore e la capacità di reazione alla luce. O ancora può
venire portata a cottura a temperature non inferiori ai mille gradi Celsius
conferendole così una caratteristica superficie bruno opaca spesso accompagnata
da interventi con ossido rameico.
L’impasto lavico, costituito da derivati piroclastici, pomici, pozzolane,
schiume e sabbie di derivazione vulcanica, pur conservando un forte rapporto
con quel modo artigianale che caratterizza le piccole produzioni artistiche,
viene modernizzata nelle possibilità espressive, e reso recettivo alle
evoluzione del design.
Un ponte quindi, tra il passato ed un futuro che tuttavia non perde
d’occhio un ideale di bellezza ed equilibrio formale.
Il lavoro dell’ Emblema Opificio va dalla creazione di complementi
d’arredo, quali vassoi, tavoli, sedute e oggettistica per la casa,
all’arredamento per interni ed esterni, (con soluzioni che in quest’ultimo caso
vengono calibrate sull’ambiente e sulle necessità della committenza) non
tralasciano tuttavia quella coerenza ideativa che caratterizza fortemente tutta
la produzione.
Negli ultimi anni, l’Opificio ha applicato le sue tecniche lavorative anche
ad altri materiali, come il legno e sopratutto il metallo, dando inizio ad una
produzione di maniglie ed oggettistica che sfrutta un processo di fusione non
comune, una fusione diretta da matrici vegetali, messa a punto dopo anni di
ricerche.
Ovviamente, come nel resto dei lavori, il risultato finale è un pezzo unico
che rispecchia l’unicità sia della matrice che dell’intento creativo.
Inoltre numerose sono anche le esposizioni dell’Emblema Opificio, che hanno
permesso di far conoscere una delle espressioni della realtà artigianale
vesuviana.
Nel panorama dell’arte applicata, quindi,
l’ Opificio si pone come una delle realtà più peculiari nel settore del design
e della creazione di pezzi unici d’arredamento.
Nell’ambito del progetto di "Deposito di Idee" i fratelli Emblema pongono la loro
attenzione sul finanziamento e sulla realizzazione di laboratori creativi all’interno delle aree del concept store.
«La nostra idea – spiega Francesco Emblema
– è quella di far conoscere il marchio in giro per il mondo. Il lavoro del
nostro opificio ha bisogno di una marcia in più nei confronti del pubblico che,
solo attraverso l’approccio in un laboratorio educativo, può apprezzare la
nostra originale produzione». Come già avviene negli spazi espositivi del museo
Emblema di Terzigno, dedicato all’artista Salvatore Emblema, padre di Francesco
e Giuseppe, anche per Deposito di Idee saranno realizzate, per il giardino antistante la
struttura, istallazioni tutte caratterizzate da una forte sperimentazione di
materiali diversi, dalle foglie disseccate alle pietre e minerali. «Inoltre –
aggiunge F. Emblema – vorremmo che Deposito di Idee fosse un concentrato di attività
artigianali. In continuità con il nostro museo,
infatti, ci piacerebbe invitare all’interno dello store una cooperativa
di artigiani che lavorano su commissione e con cui, a suo tempo e con mezzi più
modesti, Salvatore realizzò sedie dal particolare design utilizzate anche su
set cinematografici e tavoli di legno “bruciato” ancora oggi visibili presso
gli spazi espositivi terzignesi. Nel frattempo, anche attivare un laboratorio
etico estetico permanente, dove far avvicinare bambini, scolaresche e anche
adulti ai materiali naturali e agli strumenti necessari per “fare arte”; si
tratta di un’attività meritoria visto che l’arte e in particolare quella
contemporanea, viene relegata ai margini delle priorità d’insegnamento. Ci troveremmo, dunque, di fronte a uno
store-museo ancor più differente e particolare in quanto aperto ad una maggiore
fruibilità, assolutamente da visitare».
OPIFICIO EMBLEMA
MUSEO EMBLEMA
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